Davide Susca
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Davide Susca compie un miracolo. Ricicla la plastica, la ricicla e vorrebbe anche in qualche modo eliminarla, e cioè togliere dalla natura qualcosa che la disturba, e quindi procedere ad una bonifica del mondo naturale. Invece lui attraverso la plastica raggiunge la poesia: à molto singolare. Insomma, la plastica si trasforma ma nom si consuma. Non deve essere in qualche modo dissolta, ma deve diventare altro da sé, deve diventare una forma che si muove con l´aria, che vive con l´aria. In tutta la sua opera questo uso della plastica crea affetti pittorici straordinari e fa sentire che il suo problema è far diventare la plastica altro da sé in un´operazione di riciclaggio: che non vuol dire però questa consumazione, questa eliminarione della plastica per la natura e la conservazione ecologica degli ambienti. Quindi il suo processo è un processo singolarmente poetico, perché queste immagini che richiamano la pittura informale non sarebbero tali senza la plastica, senza la plastica riciclata. È un riciclaggio che cambia addirittura natura alla plastica, per farla diventare puro colore, per farla diventare pura forma, e in questo senso è una forma di libezazione quella della sua ricerca. Susca.

 

Trasformazione...in poesia